Il vino è da sempre uno dei prodotti simbolo dell’Italia, legato a tradizioni antichissime e apprezzato in tutto il mondo. Come tutti i prodotti dalla grande storia, tuttavia, per restare eccellente, anche il vino deve evolversi dal punto di vista delle tecniche di produzione e distribuzione. Questa evoluzione, negli ultimi anni, si è vista soprattutto nel grande successo del vino biologico, che ha incontrato il favore dei consumatori. Al momento l’Italia è seconda in Europa solo alla Spagna quanto a superficie di coltivazioni vinicole bio. E anche le iniziali preoccupazioni circa la qualità del vino biologico rispetto alle produzioni tradizionali vanno dissipandosi di fronte agli ottimi risultati raggiunti.
Che cos’è il vino biologico?
Prima di tutto bisogna essere chiari nelle definizioni. Quando possiamo effettivamente dire di avere davanti un
vino biologico? Questa dicitura si applica al
vino prodotto utilizzando esclusivamente uve che siano state coltivate senza l’impiego di sostanze chimiche di sintesi (per esempio pesticidi) e che siano poi stati lavorati utilizzando esclusivamente
i processi e i prodotti enologici approvati secondo le norme europee che regolano questa specifica materia. Solo a queste condizioni è possibile, in Europa, ottenere la
certificazione e l’etichetta di vino biologico.
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Il boom dei vigneti bio
Il vino biologico sta rapidamente guadagnando terreno fra le produzioni italiane, con un
aumento del 18% nell’ultimo anno e una
superficie di coltivazioni sul territorio nazionale pari a oltre 100.000 ettari. I
vigneti biologici sono sempre più comuni in tutte le regioni dalla grande tradizione vinicola e la sensibilità ecologica tanto dei produttori quanto dei consumatori è notevolmente aumentata negli ultimi cinque anni. Il mercato, di conseguenza, sta accogliendo sempre meglio il vino biologico, creando notevoli
incentivi per i produttori, che in numero crescente
si convertono a pratiche sostenibili, nella consapevolezza di poter offrire un
prodotto di qualità superiore.
Vino biologico in Italia: la Sicilia è la regione che ne produce di più.
La regione più “virtuosa”, dal punto di vista delle coltivazioni biologiche di uva da vino, è la
Sicilia, seguita a ruota da
Puglia e
Toscana. Ovviamente le produzioni vinicole sono aumentate di pari passo con l’accresciuta disponibilità della materia prima e
oggi sono oltre 1300 le cantine che producono vino biologico in Italia, per un totale di
quasi 5 milioni di ettolitri all’anno. Al netto della contrazione generale dell’economia dovuta alla pandemia di Covid-19, si può considerarlo come un settore in costante espansione, che ancora non è arrivato a sviluppare pienamente il suo potenziale.
Cosa pensano i consumatori del vino biologico?
Il
mercato italiano ha premiato i vini biologici con un
aumento delle vendite pressoché costante negli ultimi anni (sempre al netto della crisi). E non si tratta più di un mercato di nicchia, ma di una tendenza sempre più diffusa fra i consumatori italiani, che in questo sono arrivati appena un po’ più tardi degli altri europei e di Canadesi e Americani. Quello che possiamo aspettarci, per il prossimo anno, è senza dubbio una
ulteriore crescita di questa tendenza e, di conseguenza, anche un aumento dei coltivatori e dei produttori che sceglieranno di adottare i processi produttivi appropriati per potersi aggiudicare
l’etichetta “Bio” secondo le regole dell’Unione Europea.